africa news

African Music, i migliori album (e single) del 2021 prodotti in piena pandemia

In un mondo cambiato – e forse per sempre – dal COVID-19, la musica è rimasta un conforto, uno dei più accessibili. Anche quando non era possibile condividerla e apprezzarla dal vivo, gli artisti hanno resistito e hanno potuto registrare, pubblicare e continuare collaborazioni, anche a distanza, grazie alle possibilità offerte dalla tecnologia.

Alcuni dei migliori brani di quest’anno sono stati proprio creati nel bel mezzo della pandemia, quando erano in corso i lockdown, il blocco dei voli aerei e tutto, dai concerti ad altro tipo di incontri dal vivo erano interdetti.

Dall’afrobeats – ormai diffuso a livello globale – e afrobeat, ai suoni evergreen del desert blues, ecco i migliori dischi africani del 2021.

Afrique Victime – Mdou Moctar (Niger)

 L’esplosivo quarto album di Moctar, registrato in studio, abbraccia una posizione politica che è sia un feroce rimprovero all’imperialismo occidentale sia una celebrazione della vita nel deserto. Registrato principalmente a Tamaqesh e in francese, Afrique Victime pulsa di una giusta rabbia, e Moctar offre un lavoro indimenticabile con i suoi famosi selvaggi assoli di chitarra. Il blues del deserto non si è mai espresso meglio come nel brano che dà il titolo all’album, un’inflessione afrobeat di 7,25 minuti che riverbera il saccheggio coloniale delle risorse naturali in Niger.

 

Couleur – Dobet Gnahoré (Costa d’Avorio)

Il sesto album di una diva del canto e del le coreografie vincitrice del Grammy è stato registrato proprio nel momento più critico della pandemia nella sua casa ad Abidjan. Come alcuni dei suoi primi lavori, le influenze su Couleur provengono da una varietà di fonti: rumba, coupé decalé, groove electro e anche afrobeat. I ritmi tradizionali e contemporanei si fondono perfettamente per creare un insieme che invita al movimento, al ballo. Su Couleur, che porta messaggi di emancipazione, Gnahoré, che di recente si è separata dalla sua ex etichetta discografica, nutre grandi speranze.

 Everywhere We Looked Was Burning (Live) – Emel Mathlouthi (Tunisia)

Meglio conosciuta per essere stata la colonna sonora della rivoluzione tunisina nel 2011 con il suo inno di protesta Kelmti Horra, Emel Mathlouthi da allora si è costruita una fiorente carriera come una delle artiste crossover di maggior successo del Nord Africa. Quest’anno, Mathlouthi ha pubblicato la spettacolare versione live del suo primo album in lingua inglese, Everywhere We Looked Was Burning, originariamente pubblicato nel 2019. Le interpretazioni dal vivo registrate durante il tour in Europa prima della pandemia dimostrano non solo l’enorme talento vocale di Mathlouthi, ma anche la sua straordinaria presenza scenica.

Legacy+ – Femi Kuti and Made Kuti (Nigeria)

La dinastia Kuti è più viva che mai e Legacy+ ne è la prova. Alla morte del maestro afrobeat Fela Kuti nel 1997, il testimone del movimento è stato ereditato dal figlio, Femi Kuti. E ora, in modo del tutto naturale, si estende a suo nipote, Made Kuti. Classico ma anche lungimirante, Legacy+ funziona come un raffinato distillato della vera essenza dell’Afrobeat.

Made in Africa – Eddy Kenzo (Uganda)

La superstar ugandese Eddy Kenzo probabilmente non è mai stato così creativamente ispirato come in questo disco dal titolo ambizioso. Interessante per tutta la durata anche con le sue 21 tracce lunghe, Made in Africa è nel complesso un accurato mix di suoni regionali completato da ritmi melliflui e riff di chitarra. Kenzo introduce anche alcuni dei più grandi talenti musicali africani, collaborando con artisti del calibro dell’iconico Kanda Bongo Man in Moni e Monique Seka del Mali in Missounwa, entrambi remix dei loro successi originali.

Made in Lagos: Deluxe Edition – Wizkid (Nigeria)

Per anni Wizkid è stato in prima linea nel  portare l’afrobeats nel resto del mondo. E loha fatto anche con  la versione deluxe del suo eccellente album registrato in studio nel 2020, Made In Lagos. L’edizione deluxe aggiunge quattro nuove canzoni al precedente lavoro, incluso il remix di quello che è stato un successo mondiale, “Essence“, in precedenza solo con il cantante Tems, a cui ora si è aggiunta la superstar canadese Justin Bieber. In questo album, il cantautore nigeriano supera qualsiasi concorrenza e si afferma come artista davvero singolare.

Mother Nature – Angelique Kidjo (Benin)

Per registrare il suo tributo a Madre Terra, la leggenda del Benin e con molti Grammy vinti nel corso della carriera, Angélique Kidjo, ha riunito un bel gruppo di collaboratori, la maggior parte dei quali più giovani e legati alla nascente scena afrobeats. Il risultato è Mother Nature, esperimento dinamico, piacevole e al passo con i tempi. La comunità panafricana di Kidjo – tra cui Yemi Alade, Burna Boy e Sampa the Great – mette in guardia su preoccupazioni globali come il cambiamento climatico e i disordini politici, ma la costruzione complessiva del lavoro è una evidente celebrazione della diaspora musicale africana.

Rumble in the Jungle – Scorpion Kings X TRESOR (South Africa)

In questa ultima collaborazione, DJ Maphorisa e Kabza de Small, il duo di produzione e registrazione noto come Scorpion Kings, hanno invitato il cantante congolese TRESOR per una rassegna stellare di alcune delle fusion Amapiano – musica dance ispirata al jazz e nata dal mix tra la house locale e l’R&B globale – più interessanti prodotte in quest’anno. Rumble in the Jungle è la quarta esperienza fortunata per l’iconico duo che – anche da solisti  – possono vantare un posto di rilievo nel panorama musicale che ha come protagonista l’Amapiano. Il disco trova modi interessanti ed eccitanti per stabilire una fusione tra la voce soul di TRESOR e la potente energia della musica dance.

Subconsciously – Black Coffee (South Africa)

Il veterano DJ e produttore sudafricano, nome di nascita Nkosinathi Innocent Maphumulo, sfrutta la sete globale di suoni del Continente per aggiornare la sua portata creativa e ampliare il suo pubblico. Le dodici tracce di Subconsciously sono radicate nelle origini della musica house di Black Coffee, solo che questa volta sono state rallentate in modo da soddisfare le diverse esigenze della sua schiera di guest star. Tra gli eventi di spicco ci sono “10 missed calls” con Pharrell Williams e Jozzy e “Ready for You” con la cantante britannica Celeste.

Water & Garri – Tiwa Savage (Nigeria)

In un superbo EP [Extended Play, formato discografico che contiene più di una traccia] di cinque tracce che fa un uso efficace di un elenco di guests – tra cui le superstar americane Nas e Brandy – la diva nigeriana Tiwa Savage approfondisce la sua abilità artistica e si rivolge a una nuova generazione di ascoltatori. Water & Garri si apre con la melodia più bella del disco, “Work Fada“, travolgenti 6,26 minuti a cui probabilmente anche i suoi fan accaniti non sono del tutto preparati. Twina Savage presenta quindi brani più  difficili prima di affrontare sentimenti come l’amore e la perdita.

 African Arguments

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...