diario di un'italiana in ghana

“Non sono lì, non sono morta”

Perché ovunque soffriremo per una perdita, ovunque troveremo la risposta… nel vento.

Do not stand at my grave and weep,
I am not there – I do not sleep.
I am the thousand winds that blow,
I am the diamond glints in snow,
I am the sunlight on ripened grain,
I am the gentle autumn rain.
As you awake with morning’s hush
I am the swift-up-flinging rush
Of quiet birds in circling flight.
Do not stand at my grave and cry,
I am not there – I did not die.

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Non restare a piangere sulla mia tomba.
Non sono lì, non dormo.
Sono mille venti che soffiano.
Sono la scintilla diamante sulla neve.
Sono la luce del sole sul grano maturo.

Sono la pioggerellina d’autunno
quando ti svegli nella quiete del mattino.
Sono le stelle che brillano la notte.
Non restare a piangere sulla mia tomba.
Non sono lì, non sono morta.

[Questa lirica, fatta circolare a lungo come Canto Navajo, è in realtà stata scritta da una donna, Mary Elizabeth Frye. Qui ancora la versione in inglese]

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