Ci sono due ospedali, uno molto equipaggiato, l’altro molto meno. Uno si trova negli Stati Uniti ed è il Walter Reed Military Hospital; l’altro in Ghana – Accra – ed è il Korle-Bu Teaching Hospital.
Il primo – in occasione della chiusura della sede a Washington – decide di donare le strutture mediche all’ospedale ghanese. Fin qui tutto bene, normale. In Africa non fanno che arrivare aiuti. Soldi, dismissioni, roba che altrimenti sarebbe da buttar via. Qualunque cosa. Qualche volta utile, qualche volta meno.
In questo caso sarebbe stato utile. Sarebbe… perché l’equipaggiamento non è mai arrivato. O meglio, è lì che aspetta di essere spedito. E sono già passati quasi 4 anni!
Dieci milioni di dollari è la cifra valutata per i macchinari donati, ne occorrono 250mila per importarli dagli USA al Ghana. Ma quei soldi non ci sono.
Da tempo è in atto il balletto delle responsabilità tra il Korle-Bu Teaching Hospital e il ministero della Salute ghanese: chi deve sborsare i 250.000 dollari? Perché non lo ha ancora fatto?
Intanto – come denuncia una testata locale – chi paga le conseguenze di tale incapacità e menefreghismo – sono i pazienti. L’ospedale ne ospita molti malati di cancro, alcuni al cervello. Che devono ritornarsene a casa. E morire soli e senza cure.
Categorie:africa news, diario di un'italiana in ghana
C’è la crisi, i soldi scarseggiano è vero, ma se i macchinari fossero da acquistare, forse qualcuno si darebbe da fare poiché qualche soldino nelle sue tasche entrerebbe.
Ma son regalati e pertanto cosa ci guadagnerebbe?
Come ben sappiamo, qui nulla di muove se qualcuno non ci mangia.
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