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Ghana, dove le donne decidono e guidano le sorti del Paese

Tra i tanti motivi per cui il Ghana è tra i Paesi africani uno dei più interessanti, avanzati e dove viverci non genera problemi ad una donna – anche sola e occidentale – sta proprio nel ruolo delle donne.

Certo anche in Ghana c’è la violenza domestica – purtroppo anche i femminicidi, che però qui non vengono chiamati così – e una tradizione ancora molto marcata, soprattutto nelle aree rurali, che guarda alla donna senza figli come un essere inferiore, quasi inutile. Certamente diversa dalle altre, non in linea con la motivazione stessa dell’esser donna. Del resto sono modi di pensare comuni a tutto il continente, direi.

Però il Ghana ha dalla sua la libertà per la donna – soprattutto quando ha le possibilità socio-economiche per farlo – di esprimersi e trovare un posto di rilievo nella società. Non sono poche quelle che lamentano – nascondono – di essere dovute venire a patti con piccoli e grandi ricatti, anche sessuali, ma questo discorso non lo affrontiamo qui.

In questa riflessione voglio solo presentare alcune delle figure femminili che hanno oggi un ruolo di prestigio nel Paese.

Sophia Akuffo (nella foto di copertina) è presidente della Corte Suprema. Un’altra donna prima di lei, Georgina Theodora Wood, aveva rivestito questo ruolo. E si tratta della quarta carica dello Stato.

Per la prima volta un presidente ha nominato come Segretario di Gabinetto una donna, si tratta di Mercy Debrah-Karikari, così come è la prima volta che sia una donna, Frema Opare Addo, a guidare lo staff di Governo.

Moltissime sono le donne a capo di aziende e imprese piccole o enormi, senza contare la grande ricchezza culturale, artistica e nel settore della moda, rappresentata dall’universo femminile.

Per capire o entrare in certe atmosfere e storie del Paese non si può fare a meno di leggere alcune autrici: Ama Ata Aidoo, scrittrice, sceneggiatrice, accademica o Yaa Gyasi che rappresenta il futuro della letteratura ghanese.

E poi ci sono le donne anonime che lottano e sperano nel loro futuro. Il Ghana è uno dei Paesi dell’Africa Sub-Sahariana (forse il primo) con il più alto livello di istruzione, anche per le bambine e le ragazze. Il 90% dei bambini e bambine frequentano la scuola.

Se questo dato si trasformasse anche in maggiori opportunità di lavoro, allora di donne in posti chiave o in grado di esprimere le loro potenzialità e senza condizionamenti o ricatti, ce ne sarebbero molte, ma molte di più.

La donna è di norma quella che decide e porta avanti le sorti della famiglia. Dove spesso, soprattutto nelle comunità più povere e disagiate, il padre scompare e va a mettere incinta qualcun’altra.

Nell’etnia Ashanti (la più numerosa nel Paese) la famiglia, come pure le eredità, seguono il principio matrilineare. Non è un caso che le donne Ashanti siano molto orgogliose, forti e determinate, E le più accanite e competenti nel commercio.

È in genere la povertà più che le tradizioni in Ghana a rendere molte donne silenziose e sottomesse. Sarebbero tutte più fiere se non avessero le catene dell’ignoranza e del bisogno.

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