Pare che si possa continuare a sperare che un giorno venga messo in commercio un vaccino contro la malaria.
La rivista scientifica Science Translational Medicine ha recentemente pubblicato i risultati di una serie di esperimenti, su persone e topi, di un vaccino in fase di sperimentazione.
E già si parla di pietra miliare nella storia della ricerca di un vaccino, per una malattia che ogni anno provoca migliaia e migliaia di vittime. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2015 sono morte per malaria 438.00 persone, il 90% nell’Africa Sub-Sahariana, vale a dire 9 su 10.
Nella sperimentazione i medici hanno usato una forma modificata di malaria, una forma indebolita, incapace di sviluppare la malattia. A lavorarci un team del Centro di ricerche per le malattie infettive di Seattle. Secondo gli studiosi, è la prima volta che viene dimostrato che una volta geneticamente attenuato, il parassita Plasmodium falciparum diventa innocuo e gli umani ne rimangono quindi immuni.
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Nella grafica in basso i Paesi dove la malaria è maggiormente diffusa. Risultato di un report della WHO risalente al 2009. Da allora, anche se l’incidenza della malattia si è ridotta – del 48% dal 2000, secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite – le aree di maggiore diffusione e rischio sono rimaste invariate.
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